Sono 6 milioni le domande inoltrate per richiedere l’assegno unico, ma una famiglia su quattro non ha presentato la domanda e quindi non potrà avere diritto agli arretrati. Un problema non indifferente dato che fino al 30 giugno scorso era possibile richiedere all’Inps anche gli arretrati dei mesi precedenti mentre, dal primo luglio, è possibile fare domanda solo per i mesi a seguire. È evidente che qualcosa non ha funzionato se il 25% degli aventi diritto non ha fatto richiesta dell’assegno unico per figli e, in questo, l’assenza di una corretta e capillare informazione rappresenta una delle cause. Lo stato di salute dell’economia italiana è preoccupante, l’inflazione che galoppa ormai oltre l’8% e gli stipendi sono fermi al palo da decenni. Per questo mi aspetto che il Governo prenda atto della situazione e deliberi una proroga al 31 dicembre 2022 della possibilità di chiedere all’Inps gli arretrati dell’assegno unico.
Non è il momento storico per soffermarsi sui cavilli burocratici, l’aiuto alle famiglie deve essere concreto e flessibile ed è pertanto necessaria la riapertura dei termini per offrire a tutti la possibilità di accedere a uno strumento perfettibile, ma irrinunciabile