“La crescita della nostra nazione, ma anche di tutta l’Europa passa necessariamente per una piena inclusione delle donne nel mondo del lavoro. È una questione di equità sociale e di carattere economico“. Lo ha detto il viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, intervenendo al Festival internazionale dell’economia di genere, realizzato dall’associazione Oltre.
“I recenti dati Ocse confermano che l’aumento della presenza delle donne nel mondo del lavoro porterebbe una crescita del Pil fino al 3,5%. A questa partecipazione deve concorrere l’immigrazione legale, perché anche tra gli immigrati, il gap lavorativo a svantaggio delle donne è particolarmente rilevante. Certamente le transizioni storiche che stiamo vivendo possono essere sostenute più efficacemente attraverso una maggiore inclusione lavorativa delle donne, con una necessaria prospettiva ampia, efficace e a lungo termine.
Il Governo si sta impegnando in questa direzione, innanzitutto potenziando gli strumenti per una maggiore conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e i risultati sono assolutamente positivi, ma siamo consapevoli che rappresentino solo l’inizio. Stiamo registrando un incremento record di occupazione femminile, arrivando per la prima volta al 53%, ma ancora il 47% resta escluso dal mercato del lavoro e questo non è accettabile per uno Stato del G7.
Noi vogliamo riconoscere a ogni donna il diritto a potersi autodeterminare e contribuire pienamente alla crescita della nazione.
Abbiamo stanziato in due leggi di bilancio – ha aggiunto il viceministro – 2,5 miliardi di euro per interventi concreti a partire dall’assegno unico per i figli a carico, la decontribuzione per le madri con figli, ma anche aumentando le agevolazioni per le assunzioni insieme a misure di promozione dell’imprenditoria femminile. Abbiamo reso strutturale il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, che hanno pieno diritto di sentirsi supportate dalla società e di sentire lo Stato al proprio fianco.
Tante iniziative con effetti positivi, confermati dagli ultimi dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che parlano di benefici per oltre 16 miliardi grazie alle misure varate dal Governo.
Continueremo a lavorare a politiche che permettano a ogni cittadino di potersi autodeterminare attraverso il lavoro, con un’attenzione particolare alle donne, che ancora scontano un forte ritardo storico e culturale. Proseguiremo su questa strada a livello italiano, ma anche a livello europeo”, ha concluso.